Dal 1988, il Ministero della salute predispone annualmente il Piano nazionale per la ricerca dei residui (PNR), un programma di sorveglianza e di monitoraggio della presenza, negli alimenti di origine animale, di residui di sostanze chimiche che potrebbero essere dannose per la salute pubblica.
Il PNR viene attuato ai sensi del D.Lgs 158/2006, che recepisce le Direttive comunitarie 96/22/CE e 96/23/CE, e successive modifiche, concernenti il divieto di utilizzazione di talune sostanze ad azione ormonica, tireostatica e delle sostanze beta agoniste nelle produzioni animali e le misure di controllo su talune sostanze e sui loro residui negli animali vivi e nei loro prodotti.
Le sostanze da ricercare rientrano in due categorie, secondo la classificazione riportata nell'Allegato I della Direttiva 96/23/CE:
Categoria A
- sostanze ad effetto anabolizzante
- sostanze non autorizzate per il trattamento degli animali da reddito.
A questa categoria appartengono, quindi, sostanze che vengono utilizzate in maniera fraudolenta, come per gli effetti anabolizzanti che inducono un incremento ponderale dell'animale trattato
Categoria B
- medicinali veterinari, cioè i farmaci autorizzati per il trattamento degli animali da reddito, per i quali l'Unione Europea definisce un "limite massimo di residuo" che non può essere superato nei prodotti destinati al consumo;
- contaminanti ambientali, come i metalli pesanti, i composti organoclorurati ecc.
Il PNR viene effettuato mediante l'analisi di campioni prelevati in fase di produzione primaria degli alimenti di origine animale ed interessa i diversi settori produttivi: bovino, suino, ovi-caprino, equino, avicolo, cunicolo, dell'acquacoltura, della selvaggina, del latte, delle uova e del miele. I campionamenti vengono effettuati sia negli allevamenti che negli stabilimenti di prima trasformazione, come ad esempio i macelli o i centri di raccolta del latte.
Sulla base dei risultati analitici, in caso di riscontro di residui di sostanze, il cui impiego è vietato o quando il tenore di residui di sostanze autorizzate o di contaminanti ambientali sia superiore ai limiti stabiliti, vengono attivati adeguati interventi a tutela della salute pubblica e, eventualmente, di tipo repressivo.
Consulta le Linee guida residui, contenenti protocolli operativi standard, necessari per uniformare le procedure attuative del PNR per la ricerca dei residui sul territorio nazionale.
Chi attua il Piano nazionale residui
La predisposizione e l'attuazione del PNR è frutto della collaborazione di varie Istituzioni con diversi e specifici ruoli e competenze. Possiamo distinguere due livelli:
- centrale, rappresentato dal Ministero della Salute e dal Laboratorio Nazionale di Riferimento per i residui
- territoriale, costituito dagli Assessorati alla Sanità delle Regioni e Province Autonome, dalle ASL e dagli Istituti Zooprofilattici Sperimentali.
La Direzione Generale della Sicurezza degli Alimenti e della Nutrizione del Ministero della Salute è responsabile del coordinamento di tutte le attività relative alla predisposizione e all'attuazione del PNR e ne rappresenta l'Autorità amministrativa competente nei confronti della Comunità Europea.
Il ruolo di coordinamento degli aspetti tecnico-scientifici del PNR è sostenuto dall'Istituto Superiore di Sanità, in qualità di Laboratorio Nazionale di Riferimento per i residui. In pratica, il ministero della Salute, di concerto con il Laboratorio Nazionale di Riferimento per i residui e con le Regioni, predispone il PNR, secondo quanto disposto dalla normativa comunitaria e sulla base di eventuali specifiche richieste comunitarie, e lo dirama alle Regioni.
Le Regioni e le Province Autonome, tramite i Servizi Veterinari, che fanno capo agli Assessorati alla Sanità (tranne che per la provincia Autonoma di Bolzano, per la quale i Servizi Veterinari afferiscono all'Assessorato all'Agricoltura), ripartiscono i campioni tra le ASL, i cui Servizi Veterinari effettuano i prelievi.
I campioni raccolti vengono poi analizzati nei laboratori degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali.
Tutti i dati relativi ai campionamenti effettuati e ai risultati analitici ottenuti, vengono trasmessi dagli Assessorati regionali al ministero, che li assembla per inoltrarli annualmente alla Commissione Europea assieme alla programmazione per il nuovo anno.
I dati sulle attività
Ogni anno viene elaborata una relazione finale che raccoglie tutti i dati di attività, suddivisi in base ai diversi settori produttivi e alle categorie di sostanze ricercate.
Consulta le relazioni:
- Piano nazionale residui anno 2021
- Piano nazionale residui anno 2020
- Piano nazionale residui anno 2019
- Piano nazionale residui anno 2018
- Piano nazionale residui anno 2017
- Piano nazionale residui anno 2016
- Piano nazionale residui anno 2015
- Piano nazionale residui anno 2014
- Piano nazionale residui anno 2013
- Piano nazionale residui anno 2012
- Piano nazionale residui anno 2011
- Piano nazionale residui anno 2010
- Piano nazionale residui anno 2009
- Piano nazionale residui anno 2008
- Piano nazionale residui anno 2007.